Una volta si diceva “trattato come un cane”, per dire di essere veramente tratttati male, ora si potrebbe invece dire, MAGARI! essere trattato come un cane. A parte tristi casi di cronaca in cui in effetti alcuni poveri cani non se la passano granchè bene, la tendenza attuale, come poi con i bimbi, è essere un po’ troppo permissivi, guai dire no, guai sgridarli, apriti cielo se poi scappa uno scappellotto.
Ora, io dico sempre, il modo migliore per capire se ha senso o meno dare gli stop al cane, dire no, sgridarlo, è vedere gli adulti come si comportano con i cuccioli.
Metto quindi in fondo all’articolo alcuni link a video che potete vedere sul mio account facebook, video dove i nostri cani adulti, vari cani adulti, interagiscono con i cuccioli, cuccioli loro o non loro, o venuti da fuori non importa,
un adulto equilibrato sa cosa deve fare, e non farà mai male al cucciolo, ma gli darà solo ottimi insegnamenti.
Se guardate i filmati, vedrete un branco equilibrato, che cresce cuccioli equilibrati.
Qualcuno mi ha contestato i filmati dicendo che son matta a lasciare i cuccioli con gli adulti, che sono aggressivi e squilibrati.
Il problema, semmai, sono quegli allevatori che non vogliono, o non possono lasciare i cuccioli assieme a tutto il resto dei cani dell’allevamento, perchè hanno davvero adulti squilibrti che fanno davvero male ai cuccioli, se non peggio. O perchè li allevano a catena di montaggio, e li tengono in box o divisi in qualche modo, e stanno solo con mamma. Che magari in certi allevamenti, non è nemmeno una mamma serena, specie nelle puppy mill, e una mamma non serena difficilmente può crescere i cuccioli bene. L’ambiente è fondamentale, e tenerli pure in un luogo con pochi stimoli, è anche preludio per possibili problemi da deprivazione da adulto, se non si lavora bene poi, per il recupero del cucciolo.
Qui da noi non, nel nostro allevamento, non ci sono box, non ci sono recinti, gabbie o catene, c’è un branco di (al momento della foto) 8 cani che vivono sul territorio di casa/giardino liberi, con gli eventuali cuccioli, e tutti assieme curano la loro aducazione, c’è un ambiente arricchito di stimoli per fare esperienze di vita in modo che siano adulti più sereni ed equilibrati. Nella foto vedete anche due ospiti che vengono tranquillamente accettati dagli altri cani, e sono il setter al centro e la cagnolina roano in piedi dietro di lui, davanti al bidone azzurro.
E nella loro educazione è fondamentale anche il NO, il bloccare il cucciolo/ne ogni tanto, per far capire lui che non può avere tutto e/o fare tutto quando e come vuole, che ci sono regole da rispettare, che a volte tocca fare cose che non ci va, o NON fare cose che ci va, o fare prima altro per avere quello che ci va. Io poi insegno loro che c’è il momento che si gioca, quello che si dorme, che sclerare non fa ottenere nulla, ma semmai ci si deve calmare e ragionare. Perchè gli stop ai cuccioli li do anche io, mica li danno solo i cani.
E’ questo, che si chiama appunto educazione, da ex-ducere, tirare fuori, che alla fine non è altro che la formazione del carattere, partendo dalla genetica di base e passando attraverso tante esperienze di vita. E prendendo in parte la cultura dai cani esistenti, perchè comunque ciò che fa mamma influenzerà loro da adulti e quello che a loro volta faranno, e qui l’istinto e i comportamenti specie specifici (non appresi), si mischiano con la cultura stessa che, come facciamo noi umani con i bambini, anche i cani adulti passano ai giovani cani.
Sia chiaro, se si parla di addestramento, si sa, che la paura e il dolore “rendono meno” di esperienze positive, e non trovo nemmeno etico, per far fare qualcosa al cane, provocargli disagio o sofferenza, preferisco sempre usare rinforzo positivo e semmai punizione negativa, ma nell’educazione, qualche stop, a volte anche “deciso”, specie se “il pargolo” insiste con veemenza, ci sta!
Anche noi “della vecchia guardia”, i “non più teenagers” di oggi insomma, ai nostri tempi abbiamo preso degli stop, e siamo tutti vivi lostesso.
La natura sa quello che fa, e se le mamme cagne, come le mamme umane, hanno sempre dato stop nel crescere i cuccioli, e la specie non si è ancora estinta, evidentemente un motivo c’è.
Invece al giorno d’oggi, come succede anche per i cuccioli umani ripeto, si vedono cani maleducati, che non ascoltano, ingestibili, che spesso finiscono anche per essere di disturbo alle altre persone/cani con i loro modi, e poco godibili in famiglia, per come si comportano.
E nella maggior parte dei casi sarebbe bastato qualche no e qualche sgridata al momento giusto per evitare almeno i problemi maggiori. Ma sembra che sia proprio diventato un TABU. Salvo che poi si lamentano del cane e di come si comporta e di come non riescono a gestirlo.
SI, gli Stop si possono, anzi, si DEVONO! dare, e pure i NO. Poi è chiaro, se siamo noi a darlo (e non un altro cane) meglio se al no/stop segue un bravo-carezza-premio, o un alternativa a quello che non deve fare, con bravo se la segue invece di insistere, ma il NO non uccide, ne schiaccia, ne rovina nessun cane, specie se detto nel momento e nel modo corretto, a seconda anche della forza caratteriale del soggetto che abbiamo di fronte.
Per chi non ci ha mai pensato, l’aggresività fa parte della vita, e fa parte anche dell’etologia umana, non solo degli animali, già basta quando alziamo la voce per aver ragione, per dire che stiamo usando aggressività, non sempre però, se si usa, finisce in rissa, sangue, morte, ma l’aggressività serve a comunicare, a chiarire posizioni, a ottenere/difendere risorse e via discorrendo.
Insomma, non vorrei infrangere i sogni non vorrei infrangere i sogni di qualcuno, ma non viviamo a Disneyland.
Ecco a voi alcuni video.
mamma Lula con i figli : “NO” ed “è mio”
qui la mamma prende un bastoncino, e fa finta di giocarci, in realtà ormai non le interessa più di tanto sgranocchiare un legnetto, lo fa proprio per dare lezioni ai cuccioli, e quando sgarrano li sgrida, incominciando a far capire loro che il ringhio è il preludio alla sgridata vera e propria. Scuola di vita, quando un altro cane li minaccerà per tenerli lontano, per difendere una risorsa ecc, loro sapranno che cosa devono fare/non fare. Qui hanno 35 giorni.
zia becky
anche lei, nel suo piccolo, pur non essendo mai stata mamma, da gli stop ai cuccioli, non suoi …
zia Gaia con un ospite, un cucciolo portato qui da una amica che segue cani sfortunati e da riaccasare, arrivato all’età di 30 giorni, rimasto da noi fino au 2 mesi, per far si che il periodo sensibile si chiudesse a fianco a cani adulti ed esperti, dato che il padrone della madre lo voleva già dare via, perchè dai 30 giorni i cuccioli cominciano ad essere decisamente molesti, ma nonostante dicano “è svezzato”, perchè in effetti mangia già da solo, e anche fosse che mamma non li vuole allattare più, ci sta e capita, il cibo è l’ultimo dei problemi, perchè è proprio ora che la mamma e eventuali adulti presenti cominciano a insegnare loro a stare al mondo. Tirare via a 30 giorni il cucciolo da mamma è il danno peggiore che si possa fare, per il suo futuro equibrio. E’ davvero fondamentale questo periodo per apprendere il galateo canino, e di conseguenza per come si comporterà anche con gli umani. Ci vuole comunque una buona base di partenza, il rischio altrimenti è che il cane sia iperattivo, faccia fatica a concentrarsi, o a trovare la calma, abbia poca inibizione al morso, sia prepotente, egoista ed egocentrico, e soprattutto NON CAPISCA gli stop/non sia in grado di comunicare bene con gli altri cani. Perchè qualcuno cercerà di dar lui degli stop durante la sua esistenza, ed è proprio da cuccioli che si impara come comportarsi in tal caso.
In realtà poi un po’ si potrebbe anche recuperare queste lacune, se non fosse che la gente si decide a portare il cane a scuola o da un educatore quando sono esasperati, magari a 6, 8, 10 mesi o più del cane. Prima dicono “ma si tanto è cucciolo”, invece no, l’educazine comincia da subito, comincia già in casa con mamma, e deve proseguire almeno fino alla maturità sociale.
lo stesso cucciolo ospite, con “zio bruno”
zia Gaia con i cuccioli di Lula. Sembra li massacri, in realtà non ha tolto nemmeno un pelo. Anche qui Gaia avvisa avvisa avvisa, e poi passa ai fatti. Insomma se ti ringhio è meglio che lasci stare che poi …
Sempre grandi insegnamenti!
Invertiamo i ruoli zia lula e i cuccioli di Gaia
Lula e 3 bimbe già cresciutelle e un po irritanti
ECCO LA DIFFERENZA! fra un cane cresciuto in un branco equilibrato e un cucciolo separato alla nascita da mamma, così non ha avuto modo di fare le dovute esperienza per apprendere la comunicazione e il modo di interagire con i supoi simili…
Thalia, educata dal mio branco, incontra una cucciola più sfortunata… 3 mesi entrambe, ma l’altra è rimasta orfana di mamma dopo il parto, ed è stata presa a 30, giorni quindi a 30 giorni era già figlia unica… nella casa nuova. La poverina ovviamente vorrebbe interagire con la sua coetanea, ma non ne ha un’idea… chiaramente se non corretta e portata a fare puppy class con anche adulti competenti, una volta cresciuta rischia continui fraintendimenti con gli altri cani con immaginabili conseguenze.
Sempre Thalia, quasi 3 mesi, fa l’mpertinente con Ebony, 8 mesi e poco più. Come vedere Ebony, che ha appreso da mamma e branco come si fa, sta già insegnando alla “cuginetta” (diciamo così) che deve stare al suo posto, con fermezza ma “senza romperla”…
Più o meno lo stesso periodo, di nuovo Thalia con ebony e Gaia. Piccola peste, fa il suo dovere di cucciolo e stressa le altre, continua peraltro a mordere la zampa a Gaia, che potrei definire santa per non essersela mangiata! Io non avrei sopportato così a lungo senza scompormi come ha fatto lei.
Lula e sua figlia ebony, a 4 mesi. Notare come sia un misto fra gioco e gerarchia/insegnamento. Qualcuno mi ha chiesto, ma le fa ancora il bidet? Ma si vede bene come si a più un “te sei piccola e stai sotto, io ti faccio quello che voglio”, che non un’esigenza igienica.
Lucky ci prova con Ebony che però non è un calore.Molto Probabilmente un comportamento che mette in atto in quanto stressato e in quanto non sa come altro interagire, è un cane con lacune e insicurezze recuperato dai canili del sud. Poi col tempo ha smesso, ma appena arrivato si comportava in questo modo. Le ragazze gli hanno spiegato con fermezza ma senza esagerare, che non ci si comporta così.