Cedere o Adottare un cane adulto, visto dal cane.

adottare un cane adulto

Vorrei affrontare oggi un argomento spinoso, argomento che ogni tanto si presenta nei forum dando adito a discussioni animate online, ma ciò accade anche quando se ne parla di persona.

ma i cani possono cambiare casa? i cani si abituano se vengono ceduti già adulti?

È un argomento spinoso, perché oltre a coinvolgere l’etologia del cane coinvolge anche i sentimenti dei proprietari e quindi quando se ne parla, ne scaturiscono sempre botta e risposta accesi.
Bisogna però essere capaci di distinguere fra quello che è realmente il bene del cane, è quello che NOI… pensiamo sia il bene del cane o comunque quello che sono i nostri sentimenti per il NOSTRO cane, nonché la trasposizione di questi sentimenti anche su cani che però… non sono nostri. E il rovescio della medaglia dell’empatia insomma.
Per poterlo fare, per cercare di capire e giudicare senza essere di parte, l’unica è conoscere bene l’etologia di specie… nonché magari il soggetto coinvolto in quanto in fondo, ogni caso, è caso a se!
Purtroppo è difficile dare giudizi imparziali e obbiettivi, quando sono coinvolti i sentimenti, e se uno è veramente amante dei cani, e ama veramente il proprio cane, non potrebbe mai concepire il separarsene, di conseguenza, chiunque lo fa ai suoi occhi è il peggior maltrattatore della storia, ma come sempre, dipende, e comunque non bisogna mai fare l’errore di giudicare da poche informazioni stando seduti dietro al solito monitor, la vita di altri.
Al giorno d’oggi il cane, per molte persone, è quasi come un secondo figlio, un membro della famiglia, ed è giusto che sia così, del resto è un animale sociale e lui stesso ha bisogno che sia così, ma questo fa in modo che quando si viene a conoscenza di una eventuale cessione di un cane da parte di qualcuno, si scatena l’inferno nelle discussioni. Motivo? Ma ovviamente, perché “è come dar via un figlio”, “io non darei mai via il mio cane”, “è un membro della famiglia” e quant’altro.
Certo, è vero, concordo, ma nella vita non va sempre tutto in modo ideale, a volte ci sono situazioni in cui non si può farne a meno, o forse è meglio anche per il cane stesso.
Ad esempio il proprietario (o il suo coniuge) muore, o comunque si ammala e non è più in grado di tenerlo per problemi di salute, o non riesce più a prendersene cura come si deve per altri gravi problemi che gli hanno complicato la vita, ad es. per via del lavoro, o perché lo si è perso e non si riesce ad assicurarsi il mantenimento nemmeno per se stessi, o che ne so, un parente che si ammala e va accudito per tempi talmente lunghi che al cane non resta abbastanza tempo da parte del proprietario ecc, insomma, non sappiamo mai cosa può succedere nella vita, e giudicare la vita degli altri da pochi indizi stando comodamente seduti davanti a una tastiera, o uno schermo, non è mai una cosa fatta bene. Invece purtroppo questo è quanto tende a fare “il popolo”, è sempre stato e sempre lo sarà.

Oppure, spesso gli allevatori cedono cani non adatti alla produzione o non più utili alla riproduzione, in questo caso vengono ancora di più visti come disgraziati in quanto li si accusa di sfruttare gli animali per fare soldi e poi disfarsene.
Ripeto è un argomento spinoso perché non esiste il giusto e lo sbagliato ma esiste sempre e solo il dipende.

Premesso che sono contraria a cedere cani che “hanno figliato per anni”, quando non servono più, perché per me i cani sono una famiglia, e non riuscirei mai a mandare via un cane che è stato con me anni, solo perché non mi serve più. Ma io ho una visione dell’allevamento particolare, io cerco di avere un numero di cani tale per cui si possono tenere tutti in casa e tutti liberi assieme, e quindi non sono numeri, macchine da cuccioli ognuno nel suo box. Ma é un dato di fatto che per la maggioranza i grandi allevamenti sono costretti a tenere i cani in box, e per quanto escano, sgambino, si muovano ecc… non avranno mai con il proprietario il rapporto che ha un cane di casa. Di conseguenza, forse nel loro caso il cambio sarà in meglio, ma ripeto non è il tipo di allevamento che piace a me, nonostante mi sia vista costretta a cedere alcuni cuccioloni, ma ancora in età evolutiva e con tutta la vita davanti. Mai ho pensato di dare via un cane che ha degli anni ed ha vissuto con me per tanto tempo. MI è anche capitato di aiutare chi aveva preso un cane da me, e non poteva più tenerlo per cause di forza maggiore, a trovare una nuova collocazione, e vi assicuro, che il cane ora sta bene e vive alla grande nella nuova famiglia.

Come ho detto in un altro articolo, ultimamenbte la moda è amare più i cani (e gli animali in genere) che gli umani, e il fatto di cedere un cane, magari “solo” per problemi economici non è concepito dal popolo cinofilo, ma ricordiamoci sempre che in fondo siamo umani e non cani, e sebbene sarebbe meglio non doversi mai trovare di fronte a certi bivi, ad affrontare certe scelte, nel caso invece ci si dovesse trovare, mi pare ovvio che si possa dover fare una scelta simile.

Insomma, è ovvio, a mio avviso, che se arrivano problemi insormontabili, e ripeto INSORMONTABILI, e non perché il colore del manto non si intona più con la nuova tappezzeria, si è costretti a cedere il cane, …ma credetemi, che come si abituano quelli che sono in canile e che sono stati recuperati in qualche modo, si abituano anche quelli che invece passano direttamente da una famiglia all’altra, magari senza subire particolari traumi, come fanno spesso invece i cani che prima di finire in canile o riadattati che magari si perdono, vengono investiti, vivono da randagi, subiscono le angherie di qualche ragazzino per un periodo, o addirittura finiscono in riadozione perche vengono sequestrati al proprietario in quanto maltrattati.

Ora, uno dei più grossi problemi è proprio la nostra empatia verso il cane o comunque figurarsi il cane di qualcun altro come se fosse il nostro (sempre di empatia appunto si tratta), e quindi non riusciamo assolutamente a concepire il fatto che un cane possa dover cambiare casa, perché è come se ci portassero via il nostro, e ci sentiamo dispiaciuti.
Ma bisogna vedere intanto il contesto in cui viveva il cane, a volte magari, come già detto, va pure a stare meglio. Se il cane (purtroppo) fa vita da box, per qualsiasi motivo sia, se andrà a stare in famiglia si troverà sicuramente meglio (quasi, non sempre, non è detto, anche qui dipende), ma anche un cane che è stato in famiglia fino a quel momento, ma deve cambiarla, se trova una famiglia che lo tiene altrettanto bene si ri-abituerà.
Abbiamo visto il film Hachiko, abbiamo visto che alcuni cani si struggono alla perdita del proprietario, e sicuramente è così, perchè come in noi umani, anche nei cani ovviamente ognuno ha il suo carattere, e ovviamente dipende anche da che vita facevano il cane e il proprietario, ma vi posso assicurare che il cane è un opportunista! Etologicamente, ll cane è un animale sociale, e senza l’appoggio di un branco la vita è dura, se non impossibile in natura, quindi ha proprio necessità di avere un punto di appoggio, ovvero un branco, un gruppo familiare, ma l’importante è che ci sia, se tocca cambiarlo, se ne farà una ragione, ma l’importante è che ci sia!
Insomma è ovvio che avrà bisogno di un periodo di adattamento se spostato da un gruppo è inserito in un altro, ma vi posso assicurare, per esperienze personali dirette e indirette, che è assolutamente capace di riadattarsi e di vivere nella nuova famiglia. Sia perché ho adottato cani cuccioloni/adulti, sia perché ahime mi è toccato cedere qualche cane cucciolone, e sono arcisicura, essendo rimasta in contatto con la nuova famiglia, che ora stano benissimo, per quanto all’inizio sicuramente, non erano felici della situazione. E ovviamente la nuova famiglia deve tenerlo almeno come lo tenevo io, possibilmente meglio! Altrimenti io uno di miei cani, di casa o rientrati da qualcuno che li aveva presi da me, non lo do!
E’ chiaro che se deve andare a stare peggio, stavo meglio prima! mi sembra ovvio, non c’è neanche da dirlo, ma l’importante è che siano soddisfatte le sue esigenze etologiche, ed il cane troverà un nuovo equilibrio, esattamente come noi quando ci separiamo, quando cambiamo città, quando cambiamo lavoro, quando perdiamo un amico e ne troviamo un altro e così via. Spesso ci stiamo davvero più male noi di loro, a doverci separare, e forse lo scoglio è proprio questo.

L’adattabilità fa parte della sopravvivenza, e noi siamo molto adattabili, sia noi che i cani, per questo siamo una specie vincente in confronto ad altre, e il cane, esattamente come noi in confronto ai primati, è più adattabile del cugino lupo anche perché neotenico rispetto alla stesso, ovvero mantiene caratteristiche giovanili anche da adulto, e i giovani si sa, sono più adattabili, quindi il cane, esattamente come noi, anche da adulto è in grado di affrontare cambiamenti di vita anche notevoli.

Certo, l’ideale è che non succeda mai un cambio di casa al cane, ma qui si cerca di spiegare se è una cosa così orribile per il cane o meno, quanto sia grave per lui o meno, senza voler entrare nel merito della morale, dato che ognuno ha la sua.

Questo è importante che lo sappiano anche tante persone che ancora al giorno d’oggi vogliono solo un cucciolo, “perché si attacca, l’adulto no”, cosa assolutamente non vera,

e visto che nei canili ci sono tanti adulti che cercano casa…

Addirittura ci sono persone che vogliono il cucciolo a 30 giorni (insomma appena mangia da solo) perchè si attacca di più (vi ricordo che è illegale separarlo da mamma e fratelli così presto!).
Niente di più sbagliato, prendere il cucciolo a 30 giorno significa tirargli via una buona fetta degli insegnamenti di mamma, significa destabilizzarlo in un momento delicato del suo sviluppo, toglierlo dalla sua base sicura in un momento critico, in un periodo sensibile che deve essere passato possibilmente nei migliori dei modi, non sarà quindi un attaccamento corretto del cane al proprietario, ma un iper-attaccamento morboso e deviato, proprio come conseguenza a ciò, e ci saranno solo i presupposti affinché il cane presenti ansia da separazione, ed inoltre… mancanza di autocontrollo, difficoltà di gestione dello stress e della frustrazione, quindi spesso iperattività associata e mancata inibizione del morso. Anche perché, un esperto, che magari potrebbe sopperire con le sue conoscenze alle lacune di un cane staccato cosi presto da mamma, mai prenderebbe un cucciolo così giovane, e se lo prende un non esperto, non può che far solo ulteriori danni.

Al contrario, se sentite le famiglie che hanno adottato uno dei miei (per fortuna pochi) cuccioloni che mi sono vista dover cedere, dopo un periodo di adattamento, si trovano con un cane educato e ben gestibile, affettuoso ed obbediente, che si gode la vita in famiglia, esattamente come ogni cane dovrebbe fare. Questo perchè comunque, hanno passato il primo periodo critico in maniera corretta, hanno quindi acquisito le competenze per vivere nel mondo, hanno un certo equilibrio caratteriale, sono in grado di affrontare meglio le varie situazioni e sono perfino più adattabili, perchè hanno più strumenti per affrontare la cosa, rispetto a cani che invece hanno vissuto male i periodi sensibili. Perchè vivere il periodo postnatale/evolutivo in modo corretto, è proprio a questo che serve, a preparci ad affrontare la vita e ad ogni eventuale avvenimento possibile.

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